I nostri consigli per aumentare le vendite di un e-commerce

Cosa potresti fare (secondo noi) per aumentare le vendite del tuo e-commerce

Fare acquisti online è ormai molto semplice, ma solo se chi sta “dietro le quinte” ha fatto un buon lavoro. Oggi, infatti, l’e-commerce è alla portata di tutti, ma è assolutamente vietato affidarsi all’improvvisazione.

Costruire la piattaforma, inserire dei prodotti, decidere i prezzi e “andare in scena”, non basta.

Se vuoi gestire sempre al meglio i tuoi progetti e-commerce, oppure desideri ricevere più traffico sul tuo shop, siamo pronti a darti qualche utile suggerimento su come aumentare le vendite di un e-commerce, e farlo brillare sul web!

Vendite in calo e carrelli abbandonati? Ecco da dove ri-partire!

Gestire un e-commerce significa avere a che fare con un numero infinito di competitor e logiche completamente diverse rispetto a quelle dei negozi tradizionali. Il primo obiettivo è, ovviamente, quello di rendere l’esperienza di acquisto semplice e piacevole: a nessuno piace compilare lunghi form di registrazione e seguire percorsi tortuosi per completare l’ordine.

Solo offrendo un’esperienza positiva ai potenziali clienti, infatti, è possibile migliorare il tasso di conversione e stare al passo con i competitor. Un sito e-commerce ben fatto però non basta: deve essere supportato anche da una strategia di marketing studiata ad hoc. Scopriamo allora tutto ciò che influenza l’andamento delle vendite e il fatturato.

Ciak si gira! 8 strategie vincenti per aumentare le vendite e-commerce

Come aumentare le vendite di un e-commerce

Come sai, i clienti non arrivano da soli, anche se vendi dei prodotti estremamente interessanti e la tua strategia di prezzo è molto concorrenziale.

Basti pensare ai moltissimi carrelli riempiti e poi “abbandonati”, il vero incubo di chi gestisce un e-commerce.

Ecco allora dei consigli preziosi per farli atterrare sul sito, e per catturare la loro attenzione fino alla conclusione dell’ordine:

  1. Migliora la SEO

    Uno store online mal posizionato su Google riceve meno visualizzazioni, visite e registra, ovviamente, poche conversioni (in gergo tecnico per “conversione” si intende una vendita).

    Il primo passo da fare per aumentare le vendite e-commerce è, quindi, lavorare sulla technical SEO e la SEO on-page. In pratica si tratta di ottimizzare costantemente il codice e i contenuti testuali del sito per fare in modo che Google lo posizioni nella sua prima pagina per più parole chiave possibili.

    Avere un sito nei cosiddetti “risultati organici” della prima pagina dei motori di ricerca (quei risultati che si trovano subito sotto gli annunci a pagamento) ti permetterà di ricevere visite, e potenziali clienti, senza dover pagare Google per ogni click/visita che ricevi. Sul lungo periodo questa strategia si traduce in un notevole risparmio economico.

  2. Ottimizza la versione mobile del sito

    Troppo spesso vediamo siti ben fatti e professionali nella versione “desktop” (visti sul monitor di un PC) ma difficili da navigare sul cellulare: testi troppo piccoli, menu nascosti, informazioni importanti posizionate in modo da essere evidenti su un monitor ma invisibili su un cellulare.

    Oltre il 60% del traffico internet arriva (e acquista) da un dispositivo mobile, quindi è fondamentale che il tuo sito funzioni alla perfezione sui cellulari.

  3. Brand Reputation

    Google Search usa le recensioni per assistere gli utenti nelle loro decisioni di acquisto. Dovresti quindi facilitare e incentivare i tuoi clienti a lasciarle e dargli risalto sul sito, in modo da influenzare positivamente gli utenti durante il loro percorso di acquisto. Molte persone poi fanno difficoltà a fidarsi di siti poco conosciuti. Per questo motivo vediamo che i tassi di acquisto salgono sensibilmente quando durante il processo di acquisto aggiungiamo, oltre alle recensioni, dei riferimenti a delle testate importanti che parlano bene del sito e-commerce in questione.

    Valuta quindi di scrivere e pubblicare degli articoli su qualche testata online per poi indicarle, con il loro logo, nel tuo sito e-commerce. Ad esempio all’interno di uno spazio “Parlano di noi” che sia ben visibile.

  4. Incrementa la fiducia nel funnel

    I carrelli abbandonati ci suggeriscono che gli utenti hanno avuto un ripensamento dell’ultimo momento, spesso per dubbi sulla sicurezza dei pagamenti. Un’ottima strategia è quindi quella che prevede l’inserimento di badge che rassicurano, come PayPal secure o Verisign, così come testimonianze di chi ha avuto un’esperienza d’acquisto positiva.

  5. Utilizza l’e-mail marketing

    Secondo ricerche recenti l’e-mail marketing ha un ROI del 300%.

    Una volta ottenuta la mail del prospect, avvia una comunicazione incisiva ed efficace inviando contenuti esclusivi (coupon, promozioni, novità) per generare brand awareness e aumentare i tassi di conversione. Avanza anche proposte di “cross selling” suggerendo ad un cliente un prodotto diverso ma, in qualche modo, correlato a ciò che sta acquistando o ha già acquistato.

    Gli utenti amano essere coccolati!

  6. Investi nell’advertising

    Le strategie che permettono di aumentare le vendite e-commerce in modo “organico” sono diverse, ma è indispensabile puntare sull’advertising.

    Google e i Social Network mettono a disposizione opzioni di targhettizzazione sempre più raffinate che permettono di indirizzare gli annunci al pubblico giusto: non sfruttarle, significa perdere moltissime opportunità.

  7. Non trascurare lo Storytelling

    Come aumentare le vendite eCommerce

    Se il tuo e-commerce vende prodotti che sono offerti nel mercato online senza differenze qualitative, ovvero prodotti che sono uguali a prescindere dal sito che li vende (ad esempio medicinali di marche conosciute), allora lo Storytelling giocherà un ruolo molto marginale. Sarà più importante puntare sulla brand reputation, per convincere gli utenti che il nostro sito è più sicuro di altri, o sul prezzo del prodotto.

    Se invece vendi dei servizi o dei prodotti che cambiano da sito a sito (ad esempio dei prodotti fatti a mano, dei software, dei prodotti alimentari, ecc.) allora il modo in cui li racconti può fare la differenza.

  8. Occhio alle foto dei prodotti

    Sembra un consiglio banale ma internet è pieno di siti che mostrano i loro prodotti con foto piccole e poco accattivanti. Perfino chi vende o affitta case spesso mostra interni bui, foto sfocate o troppo piccole se viste con il cellulare.

    Perché? Fai in modo che sul cellulare le foto dei tuoi prodotti siano grandi e luminose. Mostra più foto dello stesso prodotto, non limitarti ad un’unica prospettiva dell’oggetto che vuoi vendere. Non ti costerà un centesimo in più ma avrai dato la possibilità all’utente di apprezzare meglio ciò che vendi.

I dettagli fanno la differenza: ecco come migliorare la customer experience

Cosa potresti fare (secondo noi) per aumentare le vendite del tuo e-commerce

Gli utenti amano fare acquisti online perché è comodo, veloce e conveniente (il prezzo resta l’elemento centrale nel processo decisionale). Tra le best practices per aumentare le vendite e-commerce non possiamo non aggiungere quelle che sono fondamentali per migliorare la user e la customer experience, e quindi semplificare il processo di checkout:

  • Inserisci una live chat che connette l’utente con un dipendente pronto a risolvere ogni dubbio. Un ottimo customer service è tra i fattori che più influenzano positivamente gli acquirenti.
  • Limita il più possibile i campi da compilare obbligatoriamente.
  • Prevedi diversi metodi di pagamento per andare incontro alle esigenze dei clienti.
  • Rendi veloci le spedizioni investendo in un servizio logistico performante.

Fortunatamente nel web marketing tutto è “misurabile”, quindi è possibile monitorare l’andamento del sito periodicamente, valutare l’impatto delle tue modifiche e aggiustare il tiro sulla base dei risultati.

L’ultimo consiglio, ma non per importanza, è quello di non fermarti mai, ma aggiornarti, seguire le ultime tendenze e affidarti ad una consulenza specializzata per sbancare al botteghino!

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Investire all’estero: cosa sono le aziende TEM e perché scegliere la loro consulenza

Hai deciso di espandere il tuo business all’estero? Chiedi la consulenza di un’azienda certificata TEM e approda in sicurezza nei mercati internazionali.

Come approcciare e migliorare l’export con professionisti dell’internazionalizzazione

Far decollare la propria impresa verso i mercati esteri è il sogno di tutti gli imprenditori. Anche i più audaci però, sono consapevoli del rischio d’impresa che si corre e delle competenze necessarie per definire e mettere in pratica una buona strategia.

Purtroppo poi, il mercato non offre metodi e strumenti innovativi per favorire le esportazioni e, allo stesso tempo, non consente un facile incontro tra chi ha bisogno di aiuto per espandersi all’estero e chi mette a disposizione la propria esperienza.

Fortunatamente oggi è possibile ottenere dei finanziamenti a fondo perduto da investire nella consulenza di un’azienda certificata TEM, ovvero specializzata in internazionalizzazione, che può davvero far volare la tua impresa oltre confine.

Chi sono i TEM?

I TEM rappresentano una vera e propria rivoluzione nel settore dell’export management.

TEM infatti sta per “Temporary Export Manager” e si riferisce ad una community di export manager indipendenti e aziende come MGvision, esperti in internazionalizzazione, in particolare nell’export.

I TEM, quindi, rappresentano una realtà fortemente votata all’innovazione che offre servizi e strumenti per l’export, sia alle imprese che non hanno mai investito all’estero, che a quelle che necessitano di un affiancamento per sviluppare e ampliare la propria presenza oltre i confini italiani.

Come si diventa azienda certificata TEM?

Un’azienda, per entrare a far parte della lista TEM, deve rispondere a determinati requisiti, tra i quali:

  • aver prodotto più del 30% del fatturato all’estero
  • avere un certo numero di clienti all’estero, ma anche che 10 di questi abbiano inviato una certificazione nella quale sostengono che l’azienda ha svolto un ottimo lavoro, ottenendo dei risultati concreti.

Temporary export manager: cosa fa per la tua azienda

Temporary export manager: cosa fa per la tua azienda

Le aziende TEM come MGvision, rappresentano una risorsa preziosa per qualsiasi PMI (piccola e media impresa) che si pone l’obiettivo di investire, ottimizzare i processi e l’apporto commerciale all’estero, attraverso un metodo preciso e consolidato.

Ciò che facciamo nello specifico, è partire dalla valutazione della tua azienda, aiutarti a scegliere i mercati di destinazione e valutarli per individuare quali sono le alternative più realizzabili e proficue.

Infine, definiamo il piano export, che dovrai visionare ed approvare, nel quale sono delineate tutte le azioni operative, i risultati attesi ed i relativi costi.

Nello specifico, il nostro team ti offrirà una consulenza nella gestione di attività di marketing all’estero, mettendo in atto strategie e metodi digitali per far conoscere il tuo business e indurre il potenziale cliente ad entrare in contatto con la tua impresa.

Export Voucher, la tua occasione per investire all’estero con MGvision

Per facilitare l’accesso e il consolidamento delle PMI italiane sui mercati internazionali, la direzione generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi del Ministero dello Sviluppo Economico, concede un contributo sotto forma di voucher, volto a coprire le spese per il servizio di consulenza specialistica, prestato da una società di Temporary Export Manager (TEM).

Consulta il sito di Invitalia per sapere quando sarà pubblicato il bando per il Voucher Temporary Export Manager (TEM) digitali: cogli al volo l’opportunità di ottenere il contributo economico e scegliere la professionalità di MGvision per espandere o consolidare il tuo business all’estero.

C’era una volta una storia… E oggi ce n’è un’altra: il rebranding di MGvision

Perché un’azienda dovrebbe rifarsi il look? Ecco cos’è il rebranding e come siamo passati dalle parrucche ai papillon con uno storytelling d’altri tempi!

a cura di Marco Gradari – CEO di MGvision

Lavoro nel web marketing da quasi 20 anni, passo le giornate a capire come migliorare le performance della mia agenzia e delle campagne dei miei clienti. Leggo i nostri e i loro numeri in maniera quasi ossessiva, analizzo grafici, cerco di ottimizzare i processi interni: insomma, sono l’uomo dei numeri.

Per questo motivo quando sento parlare di Branding e Rebranding provo un brivido che mi corre lungo tutta la schiena. Immagino dei pubblicitari un po’ hipster, con pochi clienti e poco lavoro, seduti attorno ad un tavolo, caffè ovunque, che cercano nuove strade per gettare fumo negli occhi ai potenziali clienti.

È stato così per quasi 20 anni. Ho sempre pensato che i risultati dovessero parlare per noi, non la nostra immagine.

Poi un bel giorno faccio una riunione interna con il mio team, una di quelle riunioni fiume in cui facciamo brainstorming e cerchiamo di capire come migliorare… e sento dire, parlando di un nostro concorrente: “Eh certo che noi andiamo bene, ma quelli sì che sono forti!”.

“Quelli sì che sono forti…”

Poi respiro, metto da parte l’orgoglio e con la paura di chi va a vedere a scuola se è stato promosso o bocciato vado subito a controllare fatturato, clienti e canali social di “Quelli”.

Sbircio tra i loro numeri come un giocatore di poker che ha appena cambiato le carte e sta cercando di fare una “scala a incastro”. Scopro che “Quelli” è un’agenzia grande circa un quinto della nostra, molto più giovane di noi, con pochissimi dipendenti e clienti pressoché sconosciuti.

Penso a un errore, ma non è così. Sono proprio Quelli di cui parlano i miei.

Perché le persone che mi stanno vicino e con cui lavoro tutti i giorni pensano che questa agenzia concorrente sia così forte e più grande di noi?

Perché hanno semplicemente un’immagine coordinata fantastica, migliore della nostra! Hanno una Value Proposition chiara, un’immagine che si ripete nel sito e nei social e che si riconosce lontano un miglio. Hanno dei testi e un Tone of Voice che li distinguono da tutti gli altri.

Forse fanno fatica ad arrivare a fine mese, magari i loro clienti non saranno soddisfatti del loro operato, ma in quanto a immagine non li batte nessuno. Se ci sono cascati i miei, penso, ci cascheranno anche i loro clienti.

Che cos’è il Branding e perché è importante se hai un’azienda

Il Branding è quella strategia intrapresa dalle aziende per determinare quali sono i loro valori, la loro offerta e la loro unicità rispetto ai concorrenti.

Ciò si traduce e concretizza con una dichiarazione di intenti e di valori, con un’offerta e un’immagine coordinata che dovrebbero distinguere l’azienda da tutte le altre.

Questo percorso ha valore nei confronti dei potenziali clienti tanto quanto verso le persone che lavorano in un’azienda, per le quali è fondamentale condividere dei valori e degli obiettivi, una direzione da seguire. Se questi saranno chiari e ben definiti aiuteranno il team aziendale a decidere che rotta seguire in ogni progetto e con ogni cliente.

Alla fine di questo percorso tanto i collaboratori interni quanto i clienti dovrebbero essere in grado di rispondere a queste due domande riguardanti la società che ha concluso il suo Branding:

“Chi è questa società? Perché un cliente dovrebbe rivolgersi a lei piuttosto che a un suo concorrente?”.

Che cos’è il re-branding e perché farlo

Il re-branding è lo stesso percorso di cui abbiamo parlato poco fa, con la differenza che viene fatto quando l’azienda che lo intraprende ha già una sua immagine.

Un’azienda lo può fare perché percepisce di avere un’immagine e una dichiarazione di intenti poco chiara, perché il target a cui si rivolge è cambiato o perché il suo business è cambiato nel tempo.

Nel nostro caso erano vere un po’ tutte queste condizioni.

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Logo – Prima e Dopo

Quindi com’è finita con MGvision?

È finita che ci siamo resi conto che la nostra azienda non faceva emergere, dal sito e dai canali social, una sua unicità. Sebbene fossimo animati tutti dagli stessi principi e conoscessimo i nostri punti di forza, questi non erano mai stati trasmessi con chiarezza nel nostro sito.

Il nostro target è cambiato molto in questi anni e in parte anche il business.

Quindi abbiamo scelto di fare un rebranding. Una di quelle cose che ti toglie il sonno la notte per mesi e che a un certo punto pensi che non finirà mai; che arrivi a chiederti se la tua unicità stia nel fatto che tu abbia un cesto di parrucche in ufficio, i gabbiani che partoriscono in terrazzo o una famiglia di gechi che passeggia indisturbata nei corridoi dell’ufficio.

E invece l’abbiamo terminato.

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Ingresso – Prima e Dopo

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Sala Riunioni – Prima e Dopo

Che percorso abbiamo seguito?

Per prima cosa abbiamo contattato un’agenzia specializzata proprio in “Brand Strategy”, Brand & Soda, che ci ha aiutato, tramite interviste al nostro personale interno, a capire chi siamo e cosa ci rende unici.

Poi ha declinato questa unicità in una nuova veste grafica per il sito e in tutto un nuovo coordinato grafico, per i nostri biglietti da visita, cartelline, ecc.

A questo punto, il nostro team di content marketing ha sviluppato una strategia di storytelling ed un tone of voice che potessero raccontare in maniera unica e originale la nostra web agency.

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RoofTop – Prima e Dopo


Il nostro team di social media marketing ha ripensato il layout, i nuovi contenuti per i canali social e ne ha aggiornato il tone of voice.

Ma visto che volevamo portare il rebranding su un altro livello, abbiamo contattato una interior designer (Elena Prestipino Giarritta) e deciso di ristrutturare anche tutto l’ufficio per allinearlo alla nuova palette di colori e alla nostra nuova identità.

Ne valeva la pena?

Beh, da quando abbiamo trasformato la sala riunioni in un bistrot stile anni ’20/’30 gli aperitivi dopo il lavoro hanno tutto un altro gusto, le parrucche hanno trovato una loro collocazione e la famiglia di gechi ha partorito un nuovo esemplare, segno che anche loro hanno gradito il restyling.

Ti abbiamo incuriosito? Allora contattaci o ancora meglio, vienici a trovare!

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