Che differenza c’è tra brand awareness e reputation e come incrementarle

Come diventare popolari sul web curando brand awareness e brand reputation 

Cosa sono la brand awareness e la brand reputation? E perché sono due elementi davvero importanti per far crescere il tuo business? 

In un mercato ricco e frammentato, dove la competizione è molto alta, ogni azienda, piccola o grande che sia, ha bisogno di affermarsi diventando riconoscibile e rendendo iconici i propri prodotti agli occhi dei consumatori. Se questo è un passaggio fondamentale per costruire una certa notorietà, non è l’unico che permette di incrementare le vendite: il marchio e i prodotti ad esso collegati devono essere percepiti infatti come di valore e di qualità.

Come fare? È proprio in tale contesto che si inseriscono i concetti di brand awareness e brand reputation:

  • la brand awareness è il grado notorietà di un marchio rispetto al suo target di clienti di riferimento;
  • la brand reputation riguarda il modo in cui l’azienda e i suoi prodotti o servizi vengono percepiti e di conseguenza definisce il suo livello di apprezzamento nel target di clienti di riferimento. 

Brand awareness vs reputation: quale delle due è più importante?

I due concetti non sono né indipendenti né contrapposti, ma si alimentano a vicenda: un brand con una buona reputazione è un brand noto e facilmente identificabile nel mercato. Questo si traduce in un circolo virtuoso in cui aumentano le vendite e i clienti soddisfatti generano un passaparola positivo che, di conseguenza, consolida ulteriormente la reputazione del brand.

In generale possiamo affermare che più la brand awareness è forte, più il marchio riesce ad essere riconoscibile nella mente dei consumatori, anche in contesti molto concorrenziali e in cui vi sono prodotti simili. 

Ma per incrementare la propria notorietà, bisogna lavorare su più livelli e trasmettere valori e obiettivi condivisibili dal proprio pubblico ideale. Se un brand diventa familiare è più facile che i clienti lo inseriscano nel loro “consideration set”, ossia tra i marchi che prendono in considerazione quando devono soddisfare un’esigenza.

È facile comprendere quindi che non vi può essere una brand awareness valida in assenza di una brand reputation di valore.

Il lavoro di costruzione della brand reputation deve quindi essere fatto a monte. Consolidare la percezione del marchio tra gli stakeholders, cioè le persone che entrano in contatto con l’azienda in qualche modo, compresi dipendenti o fornitori, non è tuttavia un processo semplice, in quanto è strettamente connesso con i giudizi, le valutazioni e anche le aspettative personali.

Il rispetto e la fiducia nei confronti dell’azienda sono il risultato anche del modo in cui arrivano al target una serie di fattori come:

  • la storia dell’azienda, il suo profilo etico e i suoi obiettivi di business;
  • le strategie comunicative e i canali scelti per veicolare i propri messaggi;
  • le azioni e l’impegno dell’azienda all’esterno nel contesto sociale e ambientale;
  • la stabilità finanziaria;
  • il livello di innovazione;
  • l’autorevolezza guadagnata e i risultati ottenuti.

La reputazione di un brand, in sostanza, aiuta l’azienda a rafforzare la propria identità e a distinguersi, ma è anche espressione della sua storia, del suo impegno, dei suoi obiettivi futuri, del modo in cui può soddisfare i bisogni delle persone. 

Come costruire e migliorare brand awareness e brand reputation? 

Le strategie da mettere in atto per migliorare brand awareness e reputation possono essere molte, quelle giuste vanno individuate in base al caso specifico. 

Per migliorare la brand awareness tutti gli strumenti utilizzati devono portare a una comunicazione coerente con l’identità e l’immagine dell’azienda e fare in modo che questa non solo venga ricordata, ma anche apprezzata. Grande attenzione va data quindi alla scelta dei canali attraverso i quali veicolare i messaggi che possono essere diversi, dai media tradizionali, ai siti web, ai blog, alle newsletter, alle pubblicità su Google o sui Social Network, alle strategie SEO e SEM. 

Per aiutare le persone a ricordare il brand è inoltre necessario studiare un logo, o se presente, rinnovare quello esistente, accompagnandolo a un payoff d’impatto. La campagna di comunicazione non può poi prescindere dalla definizione di uno storytelling efficace per arrivare al cuore dei clienti raccontando l’azienda e il brand in modo empatico.

Le premesse utili e necessarie che consentono di costruire una buona reputazione sono:

  • offrire prodotti e servizi di qualità;
  • investire in tecnologia e innovazione per dimostrare di essere al passo con i tempi;
  • coltivare una cultura aziendale interna basata sulla soddisfazione dei dipendenti;
  • sposare cause ambientali o sociali

Per promuovere l’attività e il marchio in rete e migliorarne reputazione e awareness, un altro strumento fondamentale è l’attività di Digital PR in cui rientrano tutte le strategie e gli strumenti messi in atto per aumentare la presenza online e migliorare la reputazione di un brand o per far conoscere un prodotto o un servizio. Investire nelle Digital PR permette di raggiungere un vasto pubblico in poco tempo e si concretizza con la pubblicazione di articoli, comunicati stampa, post, contenuti ad hoc finalizzati ad aumentare la fiducia nel marchio. 

Lo scopo è creare una presenza in rete positiva, scegliendo con cura gli spazi e i canali per veicolare ogni singolo messaggio, interagendo quindi con giornalisti, ma anche con blogger o influencer. Integrando questa attività con altre strategie come la SEO è poi possibile intercettare il giusto target di clienti, massimizzando i risultati e ottimizzando i costi della campagna.

Per accrescere la reputazione di un brand la comunicazione non può essere a senso unico; è infatti importante monitorare costantemente le opinioni dei clienti attraverso le recensioni che lasciano e interagire con loro sui social attraverso i commenti sui post. Si tratta di una strategia win-win in cui l’azienda può dimostrare interesse nei confronti e al tempo stesso reperire informazioni utili sull’andamento della campagna di comunicazione. 

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Come avrai compreso, ci sono molti modi per rendere più forte la presenza sul web di un’azienda e ottimizzarne la percezione da parte dei clienti, l’importante è scegliere quelli più efficaci per il target che si vuole raggiungere e per rappresentare i valori del brand nella loro complessità. Se vuoi capire quali sono gli strumenti e i canali più idonei per migliorare la reputazione online della tua azienda e la sua riconoscibilità, noi di MGvision possiamo aiutarti studiando per te delle strategie ad hoc.

Dal Brand Storytelling alle Digital PR, utilizziamo un approccio multicanale e un modello di comunicazione coerente e coordinato in ogni progetto! Cosa aspetti? Contattaci e richiedi una consulenza per far brillare il tuo business online.

Digital Marketing e privacy: quali sono le nuove sfide da affrontare?

Le responsabilità per una comunicazione trasparente in tema Digital Marketing e privacy

Il 2024 segna un momento di grandi cambiamenti per quanto riguarda il marketing digitale. Nuove normative e innovazioni tecnologiche stanno rivoluzionando completamente il settore determinando cambiamenti che però non devono spaventare: si tratta infatti di un nuovo inizio che racchiude anche importanti opportunità per aziende e clienti.

Ma di cosa stiamo parlando nello specifico? 

Oggetto della modifica è soprattutto il rapporto tra Digital Marketing e privacy per quanto riguarda le strategie di raccolta e misurazione dei dati. 

Negli ultimi anni le persone sono diventate più consapevoli di quali e quanti dei loro dati personali vengono raccolti durante la navigazione sul web e più attente anche a capire con chi vengono condivise queste informazioni. D’altro canto, la maggior parte degli utenti afferma di preferire contenuti pubblicitari su misura e in linea con i propri interessi. 

Anche per queste ragioni si è ritenuto che fosse arrivato il momento di modificare la strategie fino ad oggi adottate in merito alla privacy degli annunci, valutando il superamento delle tecnologie utilizzate per la raccolta dei dati e non a caso a partire dalla seconda metà del 2024 è previsto da parte di Chrome il ritiro dei cookie di terze parti.

Cambiamenti tecnologici: cosa ci attende nel prossimo futuro?

Il 2024 segna l’inizio di una nuova era per il Digital Marketing e la privacy degli utenti che riguarderà in particolar modo il settore degli annunci, le autorità di protezione dei dati richiedono infatti standard di consenso più elevati e a tal proposito nel 2024 entrano in vigore nuove leggi sulla privacy sia a livello mondiale che nei singoli Paesi che delineeranno un nuovo percorso a cui gli inserzionisti dovranno adeguarsi per evitare di incorrere in sanzioni. 

Se gli obiettivi delle strategie di Digital marketing restano gli stessi, come la crescita della brand awareness o il supporto dell’intento di acquisto finalizzato a un incremento delle vendite, cambiano i mezzi attraverso i quali raggiungerli. L’approccio di Google per assicurare l’efficacia delle campagne di Digital marketing, nel rispetto della privacy, è lo sviluppo di nuove tecnologie basate sull’AI e non solo. 

Gli strumenti e i prodotti pubblicitari di Google saranno infatti oggetto di una serie di aggiornamenti. In sostanza verranno implementate soluzioni più sofisticate che rivoluzioneranno e forse renderanno più solida la connessione tra Digital Marketing e privacy. Per i clienti è prevista una gestione del consenso migliore, mentre i marketing specialist, grazie a controlli più solidi su tecnologia e dati, potranno avere informazioni utili sia per la misurazione che per l’elaborazione di pubblicità personalizzate.

Per molti esperti del marketing online queste novità si traducono in un nuovo approccio che rappresenta anche una buona opportunità per impostare nuove pratiche di raccolta dei dati in favore di una maggiore trasparenza, perché tutto sarà tracciabile e di conseguenza sarà possibile conoscere in modo più preciso in che modo vengono raccolti i dati.

Le aziende che saranno capaci di dimostrarsi rispettose della privacy degli utenti e fornire annunci pertinenti, avranno l’opportunità di distinguersi nel mercato, al contrario delle loro concorrenti che non sceglieranno di fare altrettanto. 

Quello che si stima nel lungo periodo è quindi la creazione di un migliore rapporto di fiducia con i clienti: riducendo al minimo l’uso dei dati richiesti agli utenti è possibile concentrarsi sull’utilizzo delle informazioni in modo più mirato e quindi più efficace.

Inoltre i dati autorizzati possono essere usati dai team di marketing per riuscire a identificare quali sono i clienti più importanti e possono anche essere usati per utilizzare strumenti che si basano sull’AI come Google Analytics 4 che, a partire dal 2024,  dovranno adeguarsi a quanto disposto dal Digital Market Act (DMA), anche noto come legge sui mercati digitali.  

Digital Marketing e privacy: nuove strategie e nuove opportunità

Quello che ci attende è dunque un cambio di mentalità che porta alla definizione di nuove strategie di Digital Marketing. Per Google gli ingredienti chiave di un marketing rispettoso della privacy sono: l’IA, i dati di prima parte e tecnologie a tutela della privacy e questi sono i fattori che i nuovi inserzionisti dovranno considerare e rispettare, cogliendone le opportunità.

L’effetto di queste innovazioni sarà ad ogni modo importante perché, se da un lato per gli utenti si tratta di un cambiamento positivo, a tutela della loro privacy, dall’altro le campagne Google Ads e Meta avranno più problemi ad ottimizzarsi in quando potranno contare su una quantità inferiore di dati disponibili. Questo impone ai marketer la ricerca di nuove strategie per supportare le campagne e renderle quindi efficaci. 

In particolare per le aziende sarà importante adottare una strategia di marketing basata sui dati di prima parte, che vengono cioè da loro raccolti in maniera diretta e sono di loro esclusiva proprietà, questo anche in considerazione del fatto che i consumatori utilizzano diversi dispositivi e sono quindi più difficili da raggiungere. Anche gli strumenti basati sull’IA necessitano di meno dati per fare previsioni e sono quindi un buon supporto per i marketing specialist alle prese con l’ottimizzazione delle campagne.

I dati di prima parte potranno essere sfruttati poi in modo efficace e mirato per l’invio di newsletter ed essere impiegati dall’azienda a sostegno delle proprie campagne Google Ads e Meta che in questo modo potranno contare su un database di contatti più idoneo per ottimizzare e comprendere meglio il target di riferimento a cui rivolgersi.

Come ottenere dei dati di prima parte da sfruttare per le attività di marketing?

Per assicurarsi una raccolta efficace e lecita dei dati è necessario adottare un sistema di gestione del consenso che sia affidabile e anche comprensibile da parte degli utenti. I brand devono offrire ai clienti la possibilità di decidere quali dati condividere e in che modo possono essere condivisi, ottenendo quindi l’esperienza che desiderano. Non è infatti possibile ottenere un consenso informato se gli utenti hanno difficoltà a capire quali dei loro dati vengono raccolti e come vengono condivisi. A tal fine è necessario usare un linguaggio comprensibile, mettendo al bando termini tecnici e sigle che riescono solo a confondere. 

Raccogliere dati di qualità, in modo più trasparente ed etico, è quindi il punto di partenza per studiare una strategia di marketing incentrata sul cliente.

Se vuoi migliorare la tua visibilità online in considerazione degli ultimi aggiornamenti tecnici e normativi, il nostro team è pronto a studiare per te una campagna pubblicitaria su Google, supportandoti anche nella gestione della privacy degli utenti. 

Contattaci per richiedere una consulenza! 

Valori aziendali e scelte etiche, l’importanza delle certificazioni aziendali

Come capire quali sono le certificazioni aziendali più richieste e perché sono un valore aggiunto

Se gestisci un’azienda sai bene che nella pluralità del mercato attuale è necessario essere competitivi e pronti ad affrontare i repentini mutamenti che interessano ogni settore operativo.

Le certificazioni aziendali servono proprio a questo: aumentano la credibilità dell’azienda aiutandola a distinguersi dalla concorrenza, consentono di conquistare nuovi clienti e partner commerciali e riducono i rischi legali ed economici legati all’attività aziendale. 

Va considerato che non sono uguali per tutti i settori, ogni realtà imprenditoriale deve infatti tenere conto di quelle che sono quelle più adatte alla propria area di appartenenza.

Non dimentichiamo, infatti, che le certificazioni aziendali più richieste sono quelle che si rivelano utili ad accertare il possesso di competenze nella gestione di sistemi che ottimizzano processi, prodotti o servizi, aiutando pertanto a migliorare e incrementare la brand reputation.

L’importanza di essere un’azienda certificata 

Come suggerisce il termine latino “certum facere” che significa “fare verità”, le certificazioni aziendali sono delle credenziali riconosciute che servono a dimostrare le proprie competenze garantendo ai clienti prodotti o servizi d’eccellenza e l’adozione di comportamenti in linea con gli standard attestati. 

Per un’azienda essere certificata significa dimostrare la capacità di saper gestire dei processi o svolgere dei servizi di livello qualitativo elevato, inoltre il possesso di certificazioni attesta che l’impresa opera in modo conforme alle normative e alle direttive che disciplinano il suo settore di riferimento. 

Le competenze che un’azienda può decidere di acquisire sono diverse:

  • Le certificazioni di prodotto riguardano sia beni tangibili che servizi,  e assicurano il rispetto di standard tecnici stabiliti a livello normativo nazionale o internazionale.  Dopo una serie di verifiche, ad attestare la conformità di un prodotto ai requisiti imposti dalla legge sarà un organismo accreditato di terza parte, che è indipendente e quindi estraneo all’azienda in ogni modo
  • Le certificazioni di sistema attestano la capacità dell’azienda di saper strutturare e gestire risorse e processi produttivi in modo tale da riuscire a riconoscere e soddisfare le esigenze dei clienti, lavorando per un continuo miglioramento. 

Cosa significa essere un’azienda certificata e quali sono i vantaggi

Il possesso di certificazioni di rilievo nel proprio settore si traduce per l’azienda in un vantaggio competitivo in quanto questa diviene preferibile rispetto a quelle prive di riconoscimenti, e non solo. 

Le imprese che scelgono di dotarsi di certificazioni possono contare su:

  • Aumento della credibilità e della web reputation. Dimostrare di possedere competenze certificate o di operare secondo standard riconosciuti migliora l’immagine aziendale e genera fiducia nei clienti, nei partner commerciali e negli stakeholder. 
  • Differenziazione competitiva. Le certificazioni permettono alle aziende di distinguersi nel proprio settore in quanto le consentono di mantenere abilità e competenze utili a vincere il paragone con molti competitor.
  • Nuove opportunità commerciali. Diverse certificazioni sono prerequisiti indispensabili per accedere a mercati nazionali e internazionali, e, ad esempio, possono essere decisive per partecipare a gare d’appalto.
  • Miglioramento dei processi interni. L’ottenimento di certificazioni segue spesso una valutazione approfondita dei processi aziendali, e ciò spinge l’azienda verso un miglioramento continuo della produttività e dell’efficacia operativa, con la possibilità di ridurre i costi a lungo termine.
  • Maggiori livelli di sicurezza. Alcune certificazioni, specialmente quelle relative alla sicurezza sul lavoro, aiutano a identificare e prevenire i rischi negli ambienti lavorativi dando inoltre importanti indicazioni su come comportarsi in casi di pericolo. 
  • Più rispetto e conoscenza delle normative. Oltre ad attestare la conformità di prodotti e servizi alle normative di settore, le certificazioni aumentano la consapevolezza legale, cosa che si rivela utile per prevenire illeciti o infrazioni.
  • Incremento della responsabilità sociale e ambientale. Le certificazioni legate alla sostenibilità dimostrano a clienti e partner l’impegno dell’azienda verso l’ambiente e il sociale. Questo va a vantaggio dell’immagine aziendale, migliora la fiducia nel brand  lo rende più attraente verso potenziali clienti o investitori. 

Le certificazioni di MGvision a garanzia dei nostri clienti

Il possesso di certificazione, quindi, è un segnale distintivo che consente di individuare le aziende impegnate non solo nell’eccellenza operativa, ma anche nel rispetto di importanti valori etici e ambientali.

Se vuoi far decollare il tuo business, la cosa migliore che puoi fare è conseguire le certificazioni che fanno al caso tuo e avvalerti di partner certificati.

Per le tue campagne di comunicazione e la tua strategia di web marketing, sia livello organico che paid, scegli quindi una web agency che vanti importanti riconoscimenti, come MGvision.

Dalla nostra fondazione ad oggi abbiamo scelto di puntare sulla formazione continua e sull’acquisizione di competenze per offrire sempre il meglio ai nostri clienti. Nel 2016 abbiamo ottenuto la prestigiosa certificazione di Premier Google Partner, che attesta la nostra competenza nel gestire campagne Google Ads ad alto budget.

  • Nel 2017 abbiamo vinto il premio Google Partner Emea in quanto migliore web agency europea per le performance nell’advertising mobile.
  • Nel 2020 abbiamo ottenuto la certificazione Facebook Blueprint che attesta le nostra competenza nella gestione di strategie pubblicitarie social.
  • Nel 2021 abbiamo ricevuto il premio Leader della crescita assegnato da “Il Sole 24 Ore” alle aziende che hanno registrato il maggiore sviluppo economico nel triennio 2017-2020.
  • Nel 2022 ci siamo classificati all’8° posto tra le advertising italiane nella classifica FT 1000: Europe’s Fastest Growing Companies del “Financial Times” che premia le aziende che sono cresciute più velocemente nell’ultimo triennio.

Grazie all’esperienza maturata in questi anni e al nostro impegno verso la formazione continua, MGvision è oggi una web agency affermata, con le competenze e la preparazione giusta per aiutare le aziende a promuovere la loro immagine e a conquistare più clienti. 

Richiedendo la nostra consulenza in Digital Pr  puoi migliorare la reputazione online della tua azienda e costruire una brand reputation forte. Possiamo anche pianificare per te una campagna pubblicitaria originale ed efficace. 

Qualsiasi siano i tuoi obiettivi, contattaci: siamo pronti a studiare insieme a te la strategia migliore per raggiungerli! 

Cosa sono gli archetipi narrativi e come aiutano la narrazione di un brand

Come far emergere la personalità del tuo brand attraverso gli archetipi narrativi 

Brand di fama mondiale, marchi iconici che al solo sentirli nominare evocano immagini, sensazioni ed emozioni specifiche. Ti sei mai domandato cos’è che accomuna grandi aziende come Coca-Cola, Apple, Nike, Dior e Ferrero? 

La risposta te l’abbiamo già suggerita: questi brand meglio di altri sono stati capaci di far breccia nel pubblico affermandosi grazie alla definizione di un’identità forte, costruita su valori ben precisi e la proposta, non solo di semplici prodotti o servizi, ma di sogni, modelli e stili di vita.

Come ci sono riusciti? La chiave del loro successo risiede nella comprensione e nell’applicazione degli archetipi narrativi. Nel corso degli anni, infatti, questi brand hanno consolidato la loro immagine con una narrativa studiata per renderli attraenti, unici, immediatamente riconoscibili, pertanto desiderabili. Per raggiungere tale obiettivo hanno adottato una strategia comunicativa capace di creare una connessione emotiva con il pubblico, sfruttando modelli universali in cui si possono catalogare stili comportamentali comuni a ogni cultura. 

Ma esaminiamo nel dettaglio cosa sono gli archetipi e in che modo valorizzano il carattere e l’essenza di un brand attraverso la costruzione di una strategia narrativa.

Cosa sono gli archetipi e che ruolo hanno nel marketing

La parola “archetipo” ha origine dalla fusione di due parole greche: arché che significa “origine”, “principio” e típos  ossia “modello”, “esemplare”, “marchio”. A teorizzare gli archetipi è stato lo psichiatra e psicoanalista Carl Gustav Jung il quale sosteneva l’esistenza di comportamenti umani inconsci a cui tutti facciamo riferimento quando dobbiamo soddisfare le nostre esigenze primordiali. 

A questo proposito, sono stati identificati diversi archetipi, ognuno dei quali è mosso da un desiderio e spinge a un obiettivo preciso. 

Fare leva sugli archetipi significa quindi andare a toccare dei meccanismi inconsci e ciò assume particolare rilevanza se consideriamo che, contrariamente a quanto si può pensare, le decisioni di acquisto dei clienti non sono influenzate tanto dalla logica, quanto dalle emozioni dettate dal subconscio. 

Gli archetipi, infatti, aiutano a stabilire un legame emotivo con il marchio conferendogli personalità e identità e soprattutto rendendolo più umano grazie all’associazione con caratteristiche proprie delle persone, quali ad esempio carisma, coraggio o seduzione che, inevitabilmente, generano empatia con i clienti. Per fare un esempio possiamo citare l’archetipo del seduttore, scelto non a caso da marchi come Chanel o Haagen Dazs per affascinare e attrarre il pubblico di riferimento. 

Nel marketing, gli archetipi vengono quindi sfruttati per identificare una proposta di valore e favorire il posizionamento del brand, ossia la sua percezione nella mente dei clienti. 

L’archetypal branding mira a individuare per ogni azienda l’archetipo, o gli archetipi di riferimento, che meglio identificano il marchio, i suoi valori e la sua mission, rivelandosi i più adatti a soddisfare le esigenze dei clienti. 

Analizzando la storia dei marchi più famosi possiamo facilmente renderci conto che spesso hanno riscosso successo perché hanno saputo collegarsi ad uno o più archetipi determinando in base a questi lo stile visivo del brand, la grafica aziendale, ma soprattutto lo stile comunicativo e del tono di voce.

Dal saggio, all’eroe all’angelo custode? Ecco quali sono i  12 archetipi di Jung

Gli archetipi narrativi sono modelli universali a cui si fa riferimento per definire personaggi, temi e trame. Nella definizione della brand identity svolgono un ruolo fondamentale, in quanto consentono di definire uno stile comunicativo unico e originale finalizzato a far emergere la personalità del marchio.

Nel brand storytelling, in particolare, permettono di creare una narrazione coinvolgente e memorabile e si traducono in registri linguistici e strutture semantiche, che vengono utilizzate per creare un legame emotivo con il pubblico.

Ma quali sono questi modelli universali in cui le persone possono riconoscersi?

Jung ne ha individuati 12, divisi in quattro gruppi che rispondono ad altrettanti bisogni fondamentali dell’uomo. Ogni archetipo viene mosso in via principale dalla ricerca di:

  • stabilità;
  • cambiamento;
  • indipendenza;
  • appartenenza.

Seguendo questa suddivisione possiamo quindi far rientrare i 12 archetipi nelle seguenti categorie:

  • angelo custode, sovrano e creatore sono alla ricerca di stabilità e ordine;
  • ribelle, mago ed eroe spingono per il cambiamento  promuovendo la trasformazione e l’innovazione;
  • innocente, saggio ed esploratore ricercano indipendenza e libertà; 
  • amante, burlone e uomo comune vogliono sentirsi parte di una comunità e puntano pertanto sull’appartenenza.

Vediamo quindi nel dettaglio quali sono le caratteristiche e i tratti distintivi di ognuno dei 12 archetipi. 

  1. Angelo custode. È una guida altruista su cui si può contare nei momenti difficili. Accoglie le persone facendole sentire al sicuro e le accompagna nel loro percorso ascoltandone i bisogni e prendendosene cura. È l’archetipo ideale per le attività legate alla terza età, alla salute, alla formazione, al no profit. Brand che ha ispirato: Unicef, P&G, Unilever, Amnesty International, Johnson & Johnson.
  2. Sovrano. È un leader che guida gli altri verso il successo, ricerca l’ordine e il controllo, impone organizzazione. Vuole che gli altri si sentano importanti. È l’archetipo giusto per i settori del lusso, dell’alta moda, per i brand automotive, per gli hotel. Brand che ha ispirato: Mercedes Benz, Rolex, Microsoft.
  3. Creatore. Incarna il visionario, la persona che vuole trasformare le idee in realtà grazie allo sviluppo di competenze tecniche e artistiche. Trova soddisfazione nel creare qualcosa grazie al suo talento e alla sua immaginazione. Il suo ambiente è aperto alla sperimentazione e alla diversità di pensiero. È perfetto per i settori artistici, del design, del marketing e dell’IT. Brand ispirati dal creatore sono: Crayola, Lego, Adobe
  4. Ribelle. Rifugge dalle regole e dagli schemi preimpostati, sfida il sistema muovendosi al confine tra ribellione e illegalità. Mira ad avere scelta e libertà di azione, vuole cambiare ciò che non funziona. Ha uno stile informale e determinato. Questo archetipo è ideale per i settori automotive o della moda. Brand che ha ispirato: Diesel, Virgin, Harley Davidson.
  5. Mago. Innovatore e scienziato, conosce le leggi dell’universo e le sfrutta per trasformare i sogni in realtà. È promotore di cambiamento e trasformazione, attraverso stratagemmi ed energie positive. Questo archetipo è perfetto per i settori della bellezza, dell’entertainment, della salute e del benessere. Brand che ha ispirato: Dyson, Tesla.
  6. Eroe. Con forza e coraggio supera le avversità e anche i propri limiti per poter affermare il suo valore. Accetta le sfide e si mette in gioco volentieri, ispira gli altri e mira a lasciare un segno nel mondo. Questo archetipo è ideale per il settore sportivo. Brand che ha ispirato: Nike, Duracell, FedEx.
  7. Innocente. Positivo e ottimista, lavora per la sicurezza e la felicità dei suoi cari. Crede nell’onestà e nella purezza d’animo, comunica in modo semplice e corretto. I brand che lo scelgono puntano sulla sicurezza, sulla purezza, sulla bellezza interiore, sui buoni sentimenti, sui ricordi legati all’infanzia. È perfetto per i settori della cosmetica, della salute e anche per l’alimentare. Brand che ha ispirato: Kinder, Mulino Bianco, Coca Cola.
  8. Saggio. Aspira alla verità e pertanto contrasta l’ignoranza e l’inganno. Si distingue per conoscenza e saggezza, per il linguaggio forbito, per l’approfondita conoscenza del mondo. Questo archetipo è ideale per il settore dei media, della consulenza, per le istituzioni, per le aziende che si distinguono per esperienza e conoscenza. Brand che ha ispirato: Wall Street Journal, National Geographic, Audi, Philips.
  9. Esploratore. È un viaggiatore solitario in cerca di libertà e avventura, per questo si allontana dalle convenzioni e dalla comfort zone. È coraggioso, avventuroso, sempre alla ricerca di nuove sfide, è pertanto l’archetipo giusto per gli sport estremi, l’automotive, i viaggi di avventura. Brand che ha ispirato: The North Face, Subaru.
  10. Amante. Cerca relazioni autentiche e sincere, mira ad essere speciale per gli altri e a costruire rapporti stabili. I brand che si ispirano a questo archetipo trasmettono passione, sensualità, eleganza, calore e ogni tipo di amore: genitoriale, amichevole, spirituale, familiare. Si adatta quindi ai settori dei viaggi, del lusso, della cosmetica, dell’alimentare. brand che ha ispirato: Lindt, Alfa Romeo, Victoria’s Secret.
  11. Burlone. Porta leggerezza e divertimento, teme la noia e mira a far emergere il bambino che è in ognuno di noi. È  sincero e schietto, trasmette spensieratezza e sfrutta la sua ironia per dire la verità. Questo archetipo è adatto ai settori dei prodotti per l’infanzia, dei dolciumi, dei servizi. Brand che ha ispirato: Fanta, M&M’s.
  12. Uomo comune. Noto anche come “Amico”, crede nell’uguaglianza e fa della normalità il suo punto di forza. È autentico, sincero, sogna un mondo in cui tutti possano sentirsi apprezzati per ciò che sono, mira a far parte di un gruppo e spinge per la collaborazione. Si distingue per il senso del dovere e la sincerità che preferisce di gran lunga agli status symbol e al lusso. Questo archetipo è ideale per i prodotti di uso quotidiano e che piacciono alla massa. Brand che ha ispirato: Ebay, Ikea

Come capire qual è l’archetipo che fa al caso tuo?

Adesso che sai cosa sono gli archetipi, puoi sfruttare il loro potenziale in una strategia di brand marketing. 

Per scoprire quale di questi si allinea meglio con il tuo brand, parti dai valori e dalla mission aziendale: rifletti su ciò che desideri comunicare e, attraverso un’attenta analisi di mercato, identifica il pubblico ideale al quale intendi parlare. Per creare poi un “personaggio brand unico” puoi combinare più archetipi, giocando sulle loro peculiarità e sui loro punti di forza e delineare così un carattere unico e riconoscibile.

Ma se vuoi rendere la narrazione aziendale ancora più autentica e coinvolgente, lo storytelling diventa uno strumento essenziale. Una volta definiti gli archetipi di riferimento, infatti, dovrai trovare il modo di entrare in empatia con il tuo pubblico e fidelizzarlo. 

Come? Attraverso l’individuazione del tono di voce più adatto, da applicare a testi e immagini, che ti consentirà di rendere i valori, l’attività e la storia del tuo brand accessibili e relazionabili. 

Se sei determinato a valorizzare il tuo brand e conquistare il tuo target ma non sai da dove cominciare, il nostro team di Content Marketing può aiutarti a pianificare una strategia editoriale efficace volta a migliorare la comunicazione della tua azienda grazie alla creazione di contenuti di valore. Contattaci per richiedere una consulenza: noi di MGvision siamo qui per rendere il tuo brand memorabile!

8 film e serie tv indispensabili per un marketer!

Guida per appassionati: film e serie tv sul mondo della comunicazione a cui ispirarsi

Quante volte ti capita di cercare una serie o un film da vedere? Spesso non rappresentano solo un modo per trascorrere il tempo libero, ma anche un valido spunto di conversazione e confronto al lavoro o con gli amici. 

Ci sono, infatti, tante produzioni da non perdere perché rappresentano situazioni che, seppur assurde e iperboliche, possono essere ricche di idee e di spunti di riflessione; personaggi nei quali ci immedesimiamo e dai quali possiamo trarre esperienza attraverso la visione sullo schermo. È il caso, ad esempio, di alcune serie e film collegati, direttamente o indirettamente, al mondo del Marketing e della Comunicazione, che spesso possono insegnarci qualcosa su come promuovere un business con i servizi giusti.

Ecco, dunque, la nostra top list di settore, che ci auguriamo possa ispirarti!

Cosa c’entra il marketing con piccolo e grande schermo?

Come ben sai, nella definizione di marketing possono essere inserite tutte le attività e le strategie messe in atto da un brand per fidelizzare il suo pubblico e accompagnarlo verso un processo decisionale. Le attività di marketing iniziano prima della vendita di un prodotto e proseguono nel tempo, per rafforzare la relazione con i clienti condividendo con loro i valori aziendali. L’obiettivo non è, infatti, spingerli ad acquistare un prodotto, ma invogliarli a scegliere un’idea, immedesimarsi in uno status, sposare un obiettivo. 

La maggior parte delle nostre scelte, dal cibo, ai viaggi, ai servizi che acquistiamo, sono condizionate dalle scelte di marketing delle aziende e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. 

Sull’argomento c’è un’ampia bibliografia a disposizione, libri che si concentrano sull’aspetto teorico e altri che sono vere e proprie testimonianze, esempi e modelli da cui prendere ispirazione.

Tutto ha origine da un pensiero, da un’intuizione o da una scelta fatta al momento giusto: possiamo affermare che il marketing segue una vision ben precisa, talvolta capace anche di andare controcorrente. 

Le storie più affascinanti di chi si è distinto in questo mondo sono diventate spesso protagoniste di film e serie di successo: se sei alla ricerca di spunti interessanti che ti aiutino a riflettere e che possano ampliare la tua conoscenza sul variegato universo della comunicazione, ti suggeriamo alcuni titoli che possono essere fonte di ispirazione per il tuo lavoro o per il tuo studio.  

4 serie TV che ci parlano di marketing, pubblicità e comunicazione

Dalla comunicazione pubblicitaria, al marketing, all’uso dei social media e delle nuove tecnologie, vediamo alcune serie TV che ci portano alla scoperta del grande mondo della comunicazione attuale e anche di quello del passato. 

  1. The Bold Type

Seguendo le vicende personali e professionali di tre amiche, Kat, Jane e Sutton, questo comedy-drama ci introduce all’interno dell’industria editoriale, precisamente nella redazione di “Scarlet”, la rivista di moda dove le protagoniste lavorano. La serie tocca molti temi importanti quali l’empowerment femminile e la difficoltà per le donne di conciliare vita professionale e familiare, ma offre soprattutto una narrazione interessante del mondo del marketing e della comunicazione aziendale raccontando la quotidianità dei reparti fashion, social media marketing ed editoria.

Attraverso le dinamiche lavorative quotidiane delle protagoniste, la serie ci mostra qualcosa di più sul Content Marketing, facendo emergere un approccio strategico che si basa sulla produzione di contenuti di valore per migliorare la percezione di un brand, coinvolgere i lettori/utenti e orientarli verso un processo di acquisto di prodotti o servizi.

  1. Mad Men

Ambientata in una New York degli anni ’60, la serie ci porta all’interno della Sterling & Cooper, un’agenzia pubblicitaria guidata dal carismatico e talentuoso Don Draper. 

Quello che propone è un interessante spaccato sul mondo del marketing e della comunicazione pubblicitaria del passato, raccontando lo stretto legame con la società e la cultura dell’epoca. Viene posto l’accento sull’importanza del pensiero creativo, sull’arte di emozionare per stimolare delle reazioni, narrando le basi delle attuali tecniche di branding e di storytelling. 

  1. Emily in Paris

Può sembrare una serie leggera per ingannare il tempo, ma questo solo se non la si guarda dalla giusta prospettiva. Trasferitasi da Chicago, la giovane Emily Cooper arriva a Parigi per lavorare nell’azienda di marketing Savoir

Con molta creatività e uno smartphone in mano, Emily mette a segno importanti risultati per i clienti dell’agenzia, non solo conquistando follower, ma suscitando negli utenti coinvolgimento e interesse verso i brand. Emily ci spiega anche come individuare gli influencer giusti per le campagne promozionali: non devono essere scelti in base ai numeri, ma in considerazione della loro attinenza con l’immagine e i valori del brand. 

  1. The Crazy Ones

In questa sitcom troviamo il grande Robin Williams che veste i panni di Simon Roberts, stravagante titolare di un’agenzia pubblicitaria in cui lavora come direttrice creativa anche sua figlia Sydney, interpretata da Sarah Michelle Gellar. 

La serie racconta in modo ironico come viene creata una campagna pubblicitaria mostrandoci anche i diversi ruoli professionali che si trovano all’interno di un’agenzia. Interessante da osservare è il diverso approccio creativo e nella gestione del progetto che emerge dal contrasto generazionale padre-figlia. 

4 film per conoscere meglio il marketing e le sue dinamiche

Dalle serie TV ai film: ecco quali sono le pellicole da vedere assolutamente se vuoi arricchire le tue conoscenze sul tema. 

1. The Founder

Tratto da una storia vera, The Founder spiega come è nato l’impero dei “McDonalds”, divenendo un marchio conosciuto in tutto il mondo. Siamo negli anni ’50, Ray Kroc, interpretato da Michael Keaton, è un imprenditore incompreso, ma ambizioso, che sogna in grande e non smette mai di perseverare. Quando scopre il rivoluzionario fast food dei fratelli Dick e Mac McDonald ne intuisce le potenzialità, e con astuzia e determinazione, li convince ad entrare in società, creando un impero miliardario. Kroc era un visionario, ci ha insegnato che un grande progetto nasce sempre da un’idea

2. The Circle

Mae Holland, interpretata da Emma Watson, lavora per una grande società tecnologica della Silicon Valley che ha diverse piattaforme di social media marketing. Gli standard lavorativi seguono il modello di quelli di Google, Facebook, Apple, ma si tratta di un contesto dove non esiste privacy e piano piano Mae si accorge che sta cedendo all’azienda la sua vita privata. The Circle è un film singolare che aiuta a riflettere sulla qualità e la quantità dei dati che spontaneamente diffondiamo online. 

3. Jobs

Steva Jobs è stato senza dubbio una delle menti più brillanti dell’ultimo secolo. Nel film viene ripercorsa la storia vera del co-fondatore di Apple, interpretato dal grande Ashton Kutcher. Dal garage alla fama mondiale, Jobs illustra la genialità di un uomo che è stato capace di intuire prima degli utenti stessi quali fossero le loro necessità.

Nel film si capisce quanto sia stata importante l’influenza di Jobs nel definire l’attuale mondo della tecnologia. 

  1. The Social Network

Nella lista dei film sul marketing e sul business non poteva mancare di certo questa pellicola, vincitrice di 4 Golden Globe e 3 premi Oscar. Parliamo di una storia di successo e competizione, di fama, gloria, ma anche di difficoltà e momenti di contrasto; in sintesi, questo film è la narrazione di come un giovane studente universitario di nome Mark Zuckerberg sia arrivato a creare un’icona del nostro tempo che ha rivoluzionato la vita di tutti noi: Facebook.

Adesso tocca a te! Con MGvision puoi sfruttare il web marketing per far conoscere la tua storia

Quelli che ti abbiamo dato sono degli spunti da cui partire se vuoi conoscere meglio l’affascinante mondo del marketing e della comunicazione. 

Come avrai notato, le intuizioni di grandi imprenditori del passato sono state capaci di cambiare la vita di milioni di persone e continuano a farlo ancora oggi: è la forza di un’idea rivoluzionaria trainata da una buona strategia di marketing

Qual è la tua idea invece? Se sei alla ricerca di soluzioni creative e originali per valorizzare il tuo brand e far crescere il tuo business noi di MGvision siamo pronti ad aiutarti studiando per te campagne di comunicazione e marketing su misura.

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Email marketing: quando un’e-mail vale più di un codice sconto

Cos’è e come funziona l’e-mail marketing: i vantaggi e le opportunità per la tua azienda

Nell’era dei social network ha ancora senso puntare su una campagna di e-mail marketing?

L’invio di email come strumento per fare business è tutt’altro che sorpassato. Ancora oggi rappresenta una risorsa preziosa per le aziende che desiderano comunicare con il proprio target di riferimento e aumentare le vendite: non è solo parte di una strategia di marketing multicanale, ma consente di migliorare la brand awareness, stabilire relazioni più solide con i clienti e allo stesso tempo raggiungerne di nuovi.

Se stai cercando, quindi, un modo per incrementare il tuo business e ottenere risultati concreti e misurabili, questa potrebbe essere la strada giusta da percorrere. Continuando a leggere, potrai scoprire come una campagna di email marketing ben strutturata possa effettivamente stimolare le vendite e portare la tua azienda a nuovi livelli.

In che modo creare una strategia digital efficace per il tuo business con l’email marketing

L’email marketing è una forma di marketing che si basa sull’invio di comunicazioni di natura informativa o promozionale, che consente a un brand di implementare le relazioni con il suo pubblico, stabilire un contatto costante e diretto con i clienti, fidelizzarli attraverso contenuti personalizzati e incrementare di conseguenza le vendite.

I destinatari di queste comunicazioni vengono selezionati da una mailing list precedentemente compilata, che comprende non solo gli indirizzi dei clienti abituali, ma anche quelli potenziali che hanno espresso interesse nell’attività del brand.

Nello specifico, attraverso l’invio di email, puoi offrire al tuo target di riferimento una comunicazione personalizzata e favorire l’acquisto di un prodotto o di un servizio. La comunicazione può essere one to one, con la personalizzazione del nome utente, per catturare l’attenzione e stabilire da subito un rapporto più empatico, o generica, con l’invio dei medesimi contenuti a più persone.

Le potenzialità e i vantaggi di questo strumento sono molteplici, oltre ad essere conveniente dal punto di vista economico è un sistema che consente di promuovere in modo efficace l’attività mantenendo allo stesso tempo un rapporto costante con il pubblico, specialmente se inserito in una più ampia e strutturata strategia digital. 

5 vantaggi dell’email marketing che tutte le aziende dovrebbero conoscere

Controllare le email è un atto che coinvolge più o meno tutti quotidianamente, anche più volte al giorno, per questo si configura come uno dei metodi più efficaci per raggiungere il nostro target di riferimento. 

I vantaggi di questa strategia sono diversi e tra questi vale la pena menzionare i seguenti:

  1. ROI elevato

Il ROI (Ritorno sugli Investimenti) di una campagna di email marketing è molto elevato. I costi iniziali sono contenuti, i guadagni invece possono essere notevoli. L’invio di email a una lista di contatti interessati può portare a un incremento delle vendite. Ad esempio, se inserisci nel corpo del testo una call to action e un link alla tua pagina di pagamento, puoi rendere più semplice per gli utenti la conclusione di un acquisto.

  1. Aumenta il traffico verso il tuo sito e i canali social

Tutte le aziende, anche le più tradizionali, dovrebbero avere un sito web per costruire la propria presenza online, tuttavia, stimolare gli utenti a visitarlo può essere una sfida. Una strategia per invogliare gli iscritti alla newsletter ad andare sul sito o sul blog aziendale, è quella di includere un link di collegamento nel corpo dell’e-mail, che dia la possibilità di approfondire ulteriormente le tematiche accennate nel messaggio. L’offerta di promozioni speciali o vendite riservate può risultare un’ulteriore leva per generare interazione. 

L’invio di una newsletter può anche essere sfruttato per incrementare il traffico verso i canali social aziendali, collegando gli account al messaggio e invitando gli iscritti a connettersi per effettuare un’azione, ad esempio per saperne di più su una promozione in atto, gli utenti possono essere invitati a visitare i profili aziendali e partecipare all’offerta.

  1. Migliora il rapporto con i clienti

Attraverso l’invio di email puoi rafforzare le relazioni con i tuoi clienti fornendo le informazioni che desiderano, facendoli sentire speciali con inviti a vendite esclusive o prodotti limited edition, puoi anche richiedere la loro opinione per migliorare la fidelizzazione. I clienti infatti hanno dimostrato di apprezzare le email mirate e inviate in modo regolare che permettono loro di restare in contatto con un brand di interesse. Lo stesso vale per i lead, cioè i potenziali clienti che hanno dimostrato attenzione verso l’attività dell’azienda iscrivendosi alla newsletter. 

  1. Raggiunge lead di qualità

Rivolgendoti solo a lead di qualità aumenti le probabilità di ottenere una conversione. Dialogare con persone che non sono interessate al brand o ai prodotti non porta ad alcun risultato, mentre grazie all’email marketing puoi concentrarti solo sulle persone potenzialmente più interessate all’acquisto dei tuoi prodotti o servizi. Puoi anche monitorare quanti nuovi contatti si trasformano in clienti. 

  1. Consente di ottenere risultati immediati

Rispetto ad altre strategie di marketing che promettono risultati dopo settimane o addirittura mesi, un innegabile vantaggio dell’email marketing è la velocità con cui si riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati. I risultati arrivano in modo immediato e possono anche essere misurati valutando KPI (Key Performance Indicator) come il tasso di click, il numero delle vendite e l’andamento delle iscrizioni. 

Strategie di email marketing: quali sono e come scegliere le più efficaci 

Le strategie di marketing che si basano sull’invio di email possono essere più di una. Dalle newsletter settimanali alle attività di retargeting, per ogni azienda è necessario individuare la tecnica più adatta, basata sui comportamenti e gli interessi delle persone da raggiungere, e sulle azioni e sugli obiettivi da realizzare. Volendo è anche possibile sfruttarle entrambe. 

  • Il Direct Email Marketing (DEM) prevede l’invio di email occasionali, ad esempio per comunicare il lancio di un prodotto, o in momenti dell’anno specifici individuati dal marketing stagionale come ad esempio il Natale o il Black Friday. Il DEM è anche utile per stabilire una comunicazione periodica e duratura con gli iscritti al database, ad esempio con l’invio di newsletter mensili.
  • L’Email Marketing Automation prevede l’invio di email in modo automatizzato in risposta ad un’azione degli utenti, rientrano in questa categoria le email di benvenuto successive ad un’iscrizione o alla compilazione di un form. 

Non si può affermare che una strategia sia in assoluto migliore dell’altra, entrambe possono essere fondamentali per perseguire gli obiettivi del brand. 

Ogni azienda richiede un piano di marketing ad hoc, ma per ottenere buoni risultati è sempre necessario indirizzare i messaggi a una lista di nominativi targettizzata e studiare contenuti specifici per questo pubblico di riferimento. 

Alla base della campagna ci deve essere quindi un buon piano editoriale finalizzato alla produzione di contenuti di valore: non i soliti sconti o promozioni di prodotti, bensì consigli pratici, risposte a problemi reali e soluzioni che anticipano esigenze.

Inoltre, non puoi pensare di raggiungere ottimi risultati con una campagna di email marketing se nel frattempo non curi la presenza della tua azienda sul web attraverso la creazione di un sito, di un blog o di profili social. 

Quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere? E qual è la strategia giusta per promuovere il tuo brand?

Se non sai come rispondere a questi interrogativi, ma vuoi cogliere le opportunità dell’email marketing per far crescere il tuo business, noi di MGvision possiamo aiutarti studiando per te una campagna DEM personalizzata. 

Vorresti saperne di più? Parliamone insieme: richiedi subito la nostra consulenza!

Qual è la differenza tra scrittura creativa e copywriting?

Comunicare sul web: ecco la differenza tra scrittura creativa e copywriting

Sei alla ricerca di una strategia di digital marketing che ti aiuti a dare maggiore visibilità alla tua azienda? Allora dovresti conoscere la differenza tra scrittura creativa e copywriting, per capire come sfruttare al massimo le potenzialità di questi due strumenti.

I due concetti vengono spesso confusi e sovrapposti, in realtà sono approcci che si distinguono per finalità e obiettivi, richiedendo inoltre il possesso di specifiche competenze professionali.

Con l’avvento di internet e la digitalizzazione di numerosi processi, sono infatti cambiati i modelli di comunicazione di riferimento. Se prima giornalisti e scrittori erano i principali esperti del linguaggio, oggi molte altre figure professionali sono coinvolte nella creazione dei contenuti, soprattutto per quanto riguarda il web. 

Articoli sui blog, post sui social, testi per siti web, newsletter, presentazioni: per ogni spazio è necessario individuare il linguaggio giusto, tenendo conto degli obiettivi che si intendono raggiungere.

Le parole, da semplice mezzo di comunicazione, si sono trasformate in potenti strumenti di marketing, in grado di guidare azioni e comportamenti.  

In tale contesto, la differenza tra scrittura creativa e copywriting assume particolare rilevanza ed entrambi questi approcci si rivelano utili nello storytelling, che mira a coinvolgere i clienti in modo più diretto, attraverso una narrazione aziendale autentica, interessante e carismatica che li aiuta a riconoscersi nei valori aziendali.  

Vediamo quindi in che modo le aziende possono sfruttare le potenzialità della scrittura creativa e del copywriting per costruire una presenza forte sul web.

Qual è oggi la differenza tra scrittura creativa e copywriting

La scrittura creativa è una particolare forma di scrittura che, al contrario della scrittura tecnico-professionale, si concentra sull’aspetto narrativo coinvolgendo tutta la dinamica del pensiero. Lo scopo è quello di suscitare emozioni, stimolare riflessioni. 

Nel marketing la scrittura creativa viene sfruttata per raccontare un marchio o un prodotto ponendo l’accento sull’aspetto umano e su una narrazione in cui i clienti acquisiti o potenziali possono facilmente riconoscersi o relazionarsi. 

Il copywriting, invece, è un tipo di scrittura finalizzata alla persuasione. I testi vengono costruiti per guidare il lettore verso il compimento di un’azione, come iscriversi a una newsletter, acquistare un prodotto, cliccare su un link. Le potenzialità del copywriting vengono ampiamente sfruttate nel marketing online per creare messaggi efficaci finalizzati a veicolare le conversioni e ad aumentare le vendite. 

Da queste definizioni si evince quindi la differenza tra scrittura creativa e copywriting:

  • attraverso la scrittura creativa si crea una connessione con il lettore costruendo storie e immagini evocative:
  • il copywriting è finalizzato alla persuasione, le parole vengono sapientemente utilizzate per spingere il lettore a compiere una precisa azione. 

Entrambi gli approcci sono fondamentali in una strategia di digital marketing, insieme definiscono l’immagine di un brand coinvolgendo, guidando e informando il pubblico. 

Competenze a confronto: chi sono il copywriter e il content writer 

I termini copywriter e content writer sono spesso utilizzati in modo intercambiabile, in realtà si tratta di figure professionali distinte, che prevedono competenze e responsabilità differenti.  

Il copywriter è colui che, grazie ad una selezione accurata dei termini, incanta e conquista il cliente. Attraverso il SEO copywriting crea contenuti che riescono a catturare l’attenzione e che al tempo stesso sono ottimizzati per i motori di ricerca, spingendo il lettore a compiere un’azione specifica, in risposta a una call to action che riflette gli obiettivi del brand o dell’azienda. 

Il content writer, o web writer, d’altra parte, si concentra sulla creazione di testi più o meno lunghi, ma che sono sempre SEO friendly per adattarsi al web. Con una padronanza eccellente della scrittura e un approfondimento costante sugli argomenti, fornisce contenuti che supportano le attività commerciali dei clienti. Tipicamente, un content writer gestisce il blog aziendale, le presentazioni e le newsletter, al fine di generare nel tempo engagement e sentimenti positivi verso un brand o un’azienda.

Fino a qualche anno fa, nel mondo digital, la distinzione tra copywriter e content writer, era molto più netta. 

Il copywriter era visto come il creativo, colui che ideava testi di impatto, mentre il content writer era considerato più un ‘topo da tastiera’, specializzato nella produzione di testi allineati agli obiettivi di business dei clienti. Per il primo profilo, infatti, era necessario avere una formazione pubblicitaria, per il secondo una formazione giornalistica. 

Oggi, nonostante sussista una differenza tra scrittura creativa e copywriting, le competenze dei professionisti che se ne occupano tendono a sovrapporsi. Un bravo copywriter, per avere un approccio finalizzato alla vendita, deve abbracciare alcune strategie del Content Marketing, mentre chi si occupa di scrittura creativa per l’online deve avere una solida conoscenza delle regole del web marketing e saperle applicare. 

Scegli MGvision per migliorare la comunicazione del tuo brand

Attraverso la creazione di contenuti di valore puoi aumentare la visibilità online del tuo brand, stabilire una relazione forte con il tuo pubblico e convertire i visitatori in clienti. 

Se vuoi sfruttare questa grande opportunità, noi di MGvision possiamo aiutarti a individuare la strategia migliore per la tua azienda.

Richiedendo la nostra consulenza di Content marketing puoi:

  • migliorare la visibilità online della tua azienda;
  • costruire e valorizzare la tua brand identity;
  • rendere riconoscibile la voce del tuo brand;
  • distinguerti dai competitor;
  • incrementare interazioni e conversioni.

Possiamo realizzare per te contenuti capaci di attirare l’attenzione del tuo target di clienti, che siano anche ottimizzati per i motori di ricerca. 

Contattaci per fissare un appuntamento!

Form di iscrizione alla newsletter: come renderlo più efficace e aumentare le conversioni

Come convertire con un form di iscrizione alla newsletter? Ecco tutto ciò che c’è da sapere

Vuoi tenere sempre aggiornati i tuoi clienti, abbonati o follower sulle promozioni e gli eventi che hai in programma? La newsletter è certamente uno dei canali più efficaci per restare in contatto con il tuo pubblico. 

L’e-mail marketing, infatti, è una forma di marketing diretto utilizzata proprio per rafforzare la relazione tra brand e target di riferimento e viene impiegata per inviare informazioni o aggiornamenti di natura promozionale, ma anche per fidelizzare i clienti acquisiti e conquistarne di nuovi.

Una delle ragioni del successo dell’e-mail marketing è il suo alto tasso di rendimento che, rispetto agli altri canali, garantisce risultati più performanti in termini di conversioni; per le aziende è quindi un’opportunità da non sottovalutare.

Uno dei primi step per avviare un’efficace strategia di e-mail marketing è la creazione di una mailing list, ovvero l’elenco dei destinatari a cui inviare la newsletter: l’obiettivo è trovare nominativi che siano in target con il business, perché è proprio dalla corretta definizione di questo elenco che deriva il successo della campagna.

Il mezzo che consente di fare tutto questo è il form di iscrizione alla newsletter

Vediamo di cosa si tratta. 

Cos’è un form di iscrizione alla newsletter e qual è la sua funzione

Il form di iscrizione alla newsletter è un modulo che si trova all’interno di una pagina web e rappresenta, di fatto, l’invito ufficiale a entrare nella community.

L’utente viene invitato a lasciare i suoi dati e a fornire la sua autorizzazione a ricevere via email delle comunicazioni periodiche o altro materiale informativo. Se il form di iscrizione è efficace, è possibile creare un database di contatti che siano davvero interessati al brand, aumentando quindi le possibilità di conversione. 

La corretta impostazione del modulo, infatti, influisce in modo determinante sulla risposta degli utenti e, per questo, il testo per l’iscrizione alla newsletter deve essere studiato con la massima cura: un form che presenta un invito generico a iscriversi a una mailing list rischia di essere ignorato dalla maggior parte degli utenti, le cose cambiano invece se alla call to action viene associato un incentivo come un prodotto scaricabile, uno sconto o una spedizione gratuita sul primo acquisto. 

6 consigli per creare  un  form di iscrizione efficace e aumentare gli iscritti

Lo scopo di un form di iscrizione è quello di acquisire contatti, detti anche lead, da inserire nella mailing list aziendale ed è di fatto uno dei pochi mezzi a disposizione per costruire un database di contatti validi e realmente interessati all’attività del brand, al contrario delle liste di nominativi preconfezionate che fanno numero, ma non creano reale engagement.

Per fidelizzare il tuo target e far crescere la brand awareness sarà essenziale quindi indirizzare le tue comunicazioni esclusivamente a un elenco di contatti che hanno lasciato spontaneamente il loro indirizzo. 

A tal fine si rivela utile il modulo di iscrizione alla newsletter che per essere efficace deve rispondere  a precise caratteristiche in termini di struttura e impostazione.

Ecco, quindi, in che modo dovresti impostarlo per attirare più facilmente utenti in target con la tua offerta/servizio.

  1. Dai risalto ai vantaggi legati all’iscrizione. Per capire come strutturare un form di iscrizione alla newsletter dovresti porti una semplice domanda: cosa potrebbe spingere l’utente a registrarsi? Una volta compreso qual è il valore aggiunto della tua newsletter, il passo successivo sarà renderlo chiaro nel contenuto del form affinché gli utenti sappiano quali vantaggi possono ottenere ricevendo le tue comunicazioni. L’incentivo, naturalmente, deve essere sempre in linea con il business dell’azienda e il target di riferimento. Se, ad esempio, devi creare un form di iscrizione alla newsletter e la tua azienda opera nel settore del lusso, dovrai tenere in considerazione che il tuo pubblico è costituito da una clientela di fascia elevata: piuttosto che proporre quindi sconti e promozioni, potrebbe essere più allettante riservare inviti per eventi esclusivi oppure offrire la possibilità di acquistare dei prodotti/servizi limited edition.
  2. Sfrutta i colori e punta sulla semplicità. Per aiutare gli utenti a individuare subito il modulo, prediligi grafiche semplici e template con colori a contrasto.
  3. Limita i campi da compilare allo stretto necessario. Sebbene raccogliere tante informazioni possa essere utile a personalizzare le tue campagne di marketing, un form troppo lungo potrebbe scoraggiare gli utenti e spingere ad abbandonare la registrazione, quindi meglio richiedere pochi dati ma quelli effettivamente utili. Potrai sempre richiedere ulteriori dettagli nelle fasi successive al contatto.
  4. Coinvolgi gli iscritti. Chiedendo agli utenti di scegliere un topic di interesse per il quale vogliono ricevere comunicazioni, puoi inviare newsletter più mirate e migliorare al tempo stesso l’engagement. Quando gli utenti capiscono che possono personalizzare la loro esperienza, sono più ben disposti a lasciare i loro dati.
  5. Scegli una call to action chiara. Per invitare gli utenti a iscriversi, scegli una CTA breve e chiara, ma mai noiosa. Un semplice “iscriviti” può risultare poco coinvolgente, meglio giocare, invece, con un linguaggio amichevole e scegliere espressioni come  “restiamo in contatto” o “entra nella community”, oppure puntare sui vantaggi per l’utente come, ad esempio, “scarica il tuo ebook gratuito”. Associa la frase a un bottone della call to action che sia sufficientemente grande e ben visibile. 
  6. Monitora i dati raccolti. Se il tuo form di iscrizione registra molti visitatori, ma poche conversioni, devi sicuramente modificare qualcosa. Per capire dove intervenire, parti dai dati che puoi raccogliere, come numero di visualizzazioni, tasso di conversione, numero di e-mail raccolte, da quale pagina l’utente è arrivato sul tuo sito. Una volta analizzate le cifre, sarà più facile capire come migliorare le performance delle tua newsletter!

Come promuovere l’iscrizione a una mailing list?

In una posizione che sia ben visibile, ma senza risultare fastidioso: dove dovrebbe essere impostato il form di iscrizione alla newsletter per invogliare gli utenti a lasciare il loro contatto?

La visibilità di un form di iscrizione è una questione cruciale. In genere, si trova nelle pagine aziendali nella sezione “contatti”, ma per aumentarne il risalto può anche essere posizionato nella sidebar, al termine di un articolo del blog aziendale, oppure impostato con un pop-up. Se opti per questa soluzione, devi assicurarti che non diventi per gli utenti un elemento di disturbo e che sia compatibile con i diversi dispositivi mobili. 

Un buon modo per incrementare la mailing list è associare la richiesta dell’e-mail degli utenti a un modulo di richiesta informazioni o preventivo.

Per massimizzare l’attenzione dei potenziali contatti, inoltre puoi inserire il link al form di iscrizione alla newsletter sui tuoi profili social, su banner pubblicitari o all’interno di contenuti sponsorizzati online.

Una strategia efficace è infine quella di creare una landing page dedicata, dove puoi offrire maggiori informazioni agli utenti sui tuoi servizi o sui tuoi prodotti, per invogliarli a rimanere aggiornati iscrivendosi alla tua newsletter.  

Scopri come ottimizzare il form di iscrizione alla tua newsletter e aumentare i contatti!

Una mailing list ricca di nominativi in target con il tuo business è il punto di partenza essenziale per impostare una strategia di e-mail marketing che funzioni. 

Se vuoi intercettare nuovi potenziali clienti grazie alla creazione di una landing page efficace e avviare una campagna di direct email marketing, noi di MGvision possiamo aiutarti. 

Investire in una campagna DEM (Direct Email Marketing) è un modo rapido ed economico per raggiungere risultati significativi in breve tempo. 

Vorresti saperne di più? Richiedi un preventivo, oppure contattaci: il nostro staff è a tua disposizione!

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