linguaggio inclusivo

Si può fare marketing in modo inclusivo? Sì, se partiamo dal linguaggio

La forza delle parole: perché il linguaggio inclusivo è un valore aggiunto per il brand

Essere gentili per non discriminare, includere per rappresentare al meglio la realtà. Da tempo diversi brand hanno iniziato ad adottare un linguaggio inclusivo nelle loro campagne di comunicazione, per far sì che chiunque possa sentirsi rappresentato dalle parole scelte, a prescindere da etnia, religione, orientamento sessuale, contesto culturale o presenza di una disabilità.  

Il motivo di questa scelta è facile da comprendere: le parole costruiscono significati e rafforzano una particolare visione del mondo. In un contesto come quello attuale dove si fa sempre più spazio la cultura della Diversity & Inclusion, i brand hanno trovato nel linguaggio inclusivo un mezzo per mostrare il loro impegno e la loro responsabilità sociale. 

Questa nuova attenzione nel linguaggio tiene quindi conto dei mutamenti della società e del pubblico di riferimento e soprattutto viene incontro alle esigenze delle generazioni attuali che chiedono coerenza, azioni concrete e premiano le aziende di cui sposano i valori.

L’occasione giusta per empatizzare con il pubblico

Se in passato per posizionare un brand era sufficiente illustrare le caratteristiche dei prodotti e metterne in evidenza i vantaggi per i consumatori, oggi questo approccio non è più valido in quanto lo scenario è notevolmente cambiato: il mercato è più competitivo e soprattutto è diverso il pubblico di riferimento. 

Uno dei gruppi demografici più popolosi, e quindi più influenti, è la Generazione Z. Questa fascia di popolazione pesa molto sui consumi, nutre importanti aspettative, pretende qualità dei prodotti e rispetto delle tematiche sociali da parte dei brand.  

Quello che è stato messo in atto è un vero e proprio cambio di prospettiva in cui sono i brand a essere sotto i riflettori e sono loro che devono dimostrare in che modo si preoccupano dei temi sociali.

Da qui nasce l’esigenza di adottare una comunicazione più inclusiva, dove la scelta delle parole ha il compito di rappresentare community sempre più eterogenee.

Il marketing inclusivo come rappresentazione del mondo reale

Attraverso il linguaggio inclusivo si vuole promuovere una comunicazione libera da pregiudizi e stereotipi. Fare marketing inclusivo, quindi, significa sviluppare campagne che sposano le diversità e che riescono ad arrivare anche a persone con background differenti. 

L’approccio però non è sempre lo stesso: se alcune campagne nascono con l’obiettivo di far crollare degli stereotipi, altre mirano semplicemente a rappresentare la varietà del mondo reale. In entrambi i casi, la finalità ultima è che tutti possano riflettersi nel messaggio e nessuno possa sentirsi offeso. 

Quando si pianifica una campagna di marketing inclusivo bisogna, inoltre, tenere a mente che la diversità non si limita all’orientamento sessuale, all’etnia o alla religione, ma anche alle condizioni socioeconomiche, professionali e alle capacità personali.

Adottare un linguaggio inclusivo permette a chiunque di accedere alle comunicazioni e di comprendere appieno: per riuscire in questo intento, molte aziende hanno dovuto adattare il loro modo di comunicare alle esigenze attuali, rinunciando anche a slogan famosi, spesso alla base della loro notorietà. Ad esempio, hanno eliminato tutti i termini anche lontanamente riconducibili a discriminazioni di genere, sostituendoli con asterischi o con la schwa (ə), un suono neutro per indicare le persone.

Per citare qualche caso concreto possiamo prendere a riferimento la comunicazione inclusiva adottata da L’Oreal: l’azienda ha scelto di eliminare da ogni messaggio, e addirittura dal packaging dei prodotti, tutti i termini che possono essere considerati discriminanti, anche a livello potenziale. In seguito alla nascita del movimento mondiale Black Lives Matter ha ad esempio cancellato dalle proprie confezioni termini come “bianco”, “sbiancante” e “chiaro”.

Un altro modello virtuoso può essere rappresentato dalla campagna di IKEA Facciamo sì che le persone LGBT+ si sentano a casa”, lanciata in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.

Il vantaggio competitivo per i brand che scelgono questo tipo di approccio è innegabile: l’azienda riesce ad affermare la propria reputazione in un contesto sociale diversificato stabilendo un legame profondo con i consumatori. Questo va, ovviamente, a beneficio delle vendite. 

Perché scegliere MGvision, il partner ideale per la tua comunicazione inclusiva

Oltre a dover individuare i termini più adatti, le campagne di marketing  inclusivo per essere efficaci devono prediligere un linguaggio immediato e facilmente comprensibile

Alla base della comunicazione inclusiva c’è quindi sempre la semplicità, intesa come scelta dei termini, ma anche come costruzione delle frasi. Aggiungendo poi la giusta dose di ironia a un messaggio dal significato profondo, il successo della campagna è assicurato. 

Come avrai capito, l’inclusività è un tema molto più complesso di quanto si possa immaginare e per individuare la giusta strategia di comunicazione è necessario considerare lo scenario attuale e magari riuscire ad anticipare quello futuro. 

Se vuoi affrontare questa nuova sfida, MGvision è il partner ideale per valorizzare il tuo brand attraverso soluzioni creative e studiate su misura per la tua azienda. 

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